martedì 24 novembre 2009

I giovani sotto i riflettori


Settimana importante per il settore giovanile della P.R.O. Imperia . Oggi pomeriggio, martedì 24, sono stati convocati a Torino, presso il Campo “Nizza”, 3 giovani giocatori della Pro classe 1996 per un provino con il Torino Calcio. I giovani calciatori sono: Falzone Denis, Roselli Christian e Canu Leonardo. Giovedì pomeriggio sarà la volta di altri tre giovani calciatori della nostra società, questa volta della leva 1995: Damasco Davide, Ilacqua Jacopo e Numeroso Giuseppe. Mercoledì pomeriggio allo stadio “Ciccione” è invece organizzata una partita amichevole tra la nostra squadra leva 1996 guidata da Mister Pietro Delfino ed i pari età del Genoa guidati da Mister Stragapede.

La stessa società genovese ha voluto più volte convocare il giovane Leonardo Canu per provini e per vestire la maglia rossoblù in una amichevole disputata il giorno 11 di questo mese al Comunale di Sanremo.

Il giovane Jacopo Ilacqua è stato invece più volte convocato dalla Sampdoria per disputare alcuni allenamenti nel capoluogo ligure.

Continua quindi ad essere molto vivo l’ interesse delle società professionistiche intorno ai giovani talenti della nostra società che avranno la possibilità, in questi giorni, di mettersi in luce sotto l’ occhio attento di osservatori speciali.

Un in bocca al lupo ai nostri giovani talenti.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Siamo alle solite. Dal mondo "soterraneo", spesso (o sempre) da bar, del calcio (?) cittadino emergono ulteriori tensioni, ancora rancori.

Granellini.




Ogni qualvolta si ha a che fare con una società limitrofa il ritornello è sempre quello: " forza spaventiamoli e spacchiamoli adimostrazione di chi è più forte". Dalla prima squadra ai primi calci i così chiamati derby si trasformano in corride di quartiere. E poi polemiche, fiumi di parole, mail, sms invadono marciapiedi, uffici, negozi, blog, siti web. Come se questo calcio fosse così importante ed interessasse alla gente comune. E comunque, per fortuna, come in qualsiasi settore sono e saranno i risultati oggettivi a dimostrare chi aveva torto o ragione, senza sottovalutare che, in questo straordinario quanto mediocre mondo del calcio, anche il palese viene distorto, offuscato, negato. Se la P.R.O. salirà di categoria le reazioni saranno: "E certo con quello che hanno speso quelli là..." , se non salirà: "Che vergogna, con quello che hanno speso ..." E' già tutto previsto, prevedibile ed avvilente. Come è stato triste domenica scorsa vedere prima della partita, da parte soprattutto "Golfo", atteggiamenti quasi commoventi di amicizia e stima, strette di mano addirittura baci e abbracci stile Giuda Escariota. Aperte le "danze" del gioco quella correttezza quella signorilità e lealtà che dovrebbe contraddistinguere lo sport e gli sportivi si è trasformata in un'arringa fatta di intimidazioni, colpi proibiti e "furbate". E' inutile continuare a far finta di niente, le rivalità calcistiche (e non solo) che caratterizzano il nostro sperduto territorio sono destinate ad accuirsi ed amplificarsi nel tempo. La vicinanza, la demografia, il conoscersi tutti, il fatto che molti operatori, allenatori, giocatori, genitori ogni estate, passino da una parte all'altra e che la stagione successiva siano degli ex sono tra le principali (e naturali) cause. E, come si verifica in tutto il mondo, le tensioni aumentano in proporzione all'amplificarsi del gap di risultati tra società. Una società che cresce nel numero di tesserati, in qualità e quindi nei risultati fa paura ed inesorabilmente invidia, agli ex e non solo. Ciò genera frustrazione e rabbia negli altri, soprattutto in coloro che da decenni operano nel settore con risultati magari meno soddisfacenti di quelli attesi. A ciò si unisce il fatto che molti operatori del settore rifugiano nel calcio aspettative per loro stessi o peggio per i figli come a voler dimostrare la forza attraverso lo sport, quando magari il successo sarebbe meglio cercarlo altrove, lasciando al calcio lo spazio che merita. Ma ciò che ho visto domenica va ben oltre una rivalità sportiva anche accesa, il sentimento respirato in campo e sulle tribune è l'odio nel suo valore più intrinseco. E non penso sia corretto semplificare il tutto con atteggiamenti ed esternazioni da banale e stupido qualunquismo attribuendo all'antipatia altrui la causa dei pessimi rapporti che caratterizzano le 3 società locali. In questo modo ci si può sentire a posto con la propria coscienza ma siamo lontani da un'analisi intelligente e profonda. Con questi atteggiamenti si continuano a nascondere lacune e limiti enormi al proprio interno. Meglio migliorarsi e crescere piuttosto che demonizzare e combattere gli altri. E di crescita, il territorio, ne ha veramente bisogno.

Granellini.

Anonimo ha detto...

Come è stato triste domenica scorsa vedere prima della partita, da parte soprattutto "Golfo", atteggiamenti quasi commoventi di amicizia e stima, strette di mano addirittura baci e abbracci stile Giuda Escariota.



FALSI BACI E FALSE STRETTE DI MANO

Anonimo ha detto...

Fu Ruspa indirettamente.
I giocatori del Golfo erano quasi tutti ex della P.R. Imperia e per vendicarsi del maltrattamento ricevuto dalla società dei Piani fecero di tutto per farli perdere.

Hanno raccolto ciò che hanno seminato...come al solito...della gran merda...

granellino ha detto...

L'invidia è una brutta bestia. Ci cresce troppo in fretta da fastidio. Comunque lo stato di fatto è: Pro 24 punti, Golfo 9. Arriverà il momento che il Golfo avrà bisogno di qualche punto prezioso. In quel momento potremmo toglerci qualche sassolino dalle scarpe....